Movimento

I Radicali di Sinistra sono un soggetto politico italiano originariamente costituitosi a Bolsena il 25 aprile 2004[1]. I suoi primissimi inizi risalgono al 2002, ad opera di Fabrizio Cianci[2]. In occasione del proprio secondo congresso, tenutosi a Correggio nei giorni 27-29 ottobre 2006 i Radicali di Sinistra ufficializzano definitivamente la propria trasformazione da movimento a partito politico.

Il partito intende continuare la tradizione del Partito Radicale di Felice Cavallotti e Ernesto Nathan, nonché del nuovo Partito Radicale fondato nel 1955[3]. Il loro colore ufficiale è il giallo.[citazione necessaria] A norma del proprio statuto, i Radicali di Sinistra si definiscono come un partito politico costituito da cittadini che si riconoscono in una visione laica, ecologista, riformatrice, umanista ed antifascista.

L’attuale coordinatore dei Radicali di Sinistra è Fabrizio Cianci.

Storia [modifica]

Il passato

Nel 1955 il radicalismo italiano si riorganizza con il nome di Partito Radicale dei Liberali e Democratici Italiani (PRLDI), da una scissione dell’ala sinistra del Partito Liberale Italiano. Negli anni ’70 e negli anni ’80, guidato da Marco Pannella, esso si rende promotore insieme ad altri partiti di sinistra di importanti riforme politiche per l’Italia del tempo, quali l’introduzione del divorzio, l’aborto, per non dimenticare la riforma del codice di famiglia, e la riforma della psichiatria, o ispirandosi al pensiero gandhiano di Aldo Capitini l’obiezione di coscienza.

Nel 1989 il Partito Radicale si trasforma in ONG transnazionale attiva a livello ONU e cessa – come tale -le proprie attività in Italia, mantenendo la presenza politica in Italia attraverso una serie di associazioni, a volte tematiche, a volte generaliste. Con la discesa in campo di Silvio Berlusconi, i radicali sostengono le istanze liberiste della Casa delle Libertà.

Successivamente alle intese raggiunte con la sinistra in occasione del referendum sulla fecondazione assistita, nel novembre 2005 i Radicali Italiani si spostano a sinistra, e dalla loro alleanza con i socialisti dello SDI, nasce un nuovo partito radical-socialista detto Rosa nel Pugno. In conseguenza a ciò, una parte dei Radicali Italiani esce dal partito per entrare con il nome di Riformatori Liberali nella Casa delle Libertà.

La costituzione dei Radicali di Sinistra

Il partito dei Radicali di Sinistra nasce negli anni della svolta liberista di parte del mondo radicale italiano, maturata negli anni ’90; esso ha la volontà di salvaguardare la presenza formale e la continuità storica dell’esperienza radicale in Italia, ed intende creare un punto di riferimento per la sinistra libertaria e liberale nel Paese. Il suo progetto politico intende raccogliere e rilanciare, nel solco della tradizione radicale, le idee del liberalismo radicale progressista e del socialismo libertario, e si propone di coniugare i valori della libertà individuale con quelli della giustizia sociale. Fanno altresì parte della piattaforma del partito, oltre ad una proposta economica di tipo liberalsocialista che assicuri la gratuità dei diritti sociali minimi nel quadro di un libero mercato rispettoso dei diritti civili inviolabili, anche l’impegno per la piena laicità dello Stato, la cause della pace e di uno sviluppo eco-compatibile volto alla salvaguardia dell’ambiente naturale.

Collocazione politica del partito

I Radicali di Sinistra si sono sinora presentati solo in poche occasioni alle elezioni locali, in coalizione con altre forze liberalsocialiste, liberali e libertarie, ma senza ottenere eletti. Fin dalla fondazione la linea politica scelta è stata quella dell’appoggio all’Unione, dialogando in particolare con gli esponenti dei Verdi, come Pecoraro Scanio, e del PdCI, come Oliviero Diliberto e Katia Bellillo, ospite al primo Congresso [4]. Alle elezioni europee del 2004 hanno appoggiato la candidatura di Monica Frassoni, risultata eletta nelle liste dei Verdi-ALE[5]. Nel 2005 si sono appellati perché fosse respinta la richiesta di ospitalità nella coalizione di sinistra formulata da parte dei Radicali Italiani, guidati allora da Daniele Capezzone e da Marco Pannella [6].

Alle amministrative 2006

I Radicali di Sinistra non hanno presentato propri simboli per le elezioni politiche del 2006, ma il 21 marzo 2006 è ufficializzata a Bologna l’intesa con le liste Verdi [7]. Congiuntamente a queste, essi presentano per la prima volta una rosa di candidati propri in diverse regioni italiane, come indipendenti, in occasione delle elezioni amministrative del 28-29 maggio 2006. Alla tornata elettorale amministrativa, i Radicali di Sinistra concorrono a candidare propri esponenti politici alle cariche di sindaco a Cascina (PI), di consigliere comunale a Pomezia (RM), di consigliere provinciale alla Provincia di Pavia. Inoltre, presentano candidati in tutte le circoscrizioni di Roma ed al consiglio comunale della città; a Milano ottengono per la propria attività politica un’ espressione di amicizia[8] dal Premio Nobel per la Letteratura, Dario Fo, da loro sostenuto [9] .

La svolta del secondo Congresso

Tra l’estate e l’autunno del 2006 i Radicali di Sinistra si sono trasformati da movimento a partito; dopo una Assemblea Straordinaria degli iscritti tenutasi a Bolsena (VT) nei giorni 23 settembre 2006, la scelta è stata ufficializzata in occasione del secondo congresso tenutosi a Correggio[10], dove è stata adottata la mozione Per l’alternativa radicale [11]. Dei membri della precedente direzione politica, il 2° Congresso vede riconfermato il solo Responsabile diritti civili, oltre al Segretario.

Il terzo Congresso dei Radicali di Sinistra

Tra il 14 e il 16 dicembre 2007, i Radicali di Sinistra danno luogo alla loro rinascita organizzativa con il terzo Congresso del partito a Riccione. La riorganizzazione del partito avviene dando vita ad un Comitato Politico (CP) coordinato da Fabrizio Cianci (eletto dal CP). Il nuovo CP vara un nuovo statuto, votato all’unanimita’, in cui si da al partito una struttura del tutto orizzontale. Scompaiono, infatti, le figure del Segretario e del Presidente, e l’azione politica del partito viene messa nelle mani di gruppi locali, sia politici sia tematici, con un proprio statuto.

Dirigenza ed attività

Comitato Politico

  • Coordinatore regionale del Lazio: Pietro Affaitati
  • Coordinatore nazionale – Ambiente: Fabrizio Cianci
  • Scuola: Pierfrancesco Lorenzini
  • Politiche Sociali: Enea Melandri
  • Laicita’ ed Altraeconomia: Giacomo Orsucci
  • Politica Estera : Francesco Saddi
  • Responsabile nazionale dell’organizzazione – Giustizia e Comunicazione: Manuel Santoro
  • Disabilità: Bruno Tescari

Congressi ed assemblee

Collegamenti esterni

Note

  1. ^ Il Comitato Politico uscito dal meeting RS di Bolsena del 25.04.04
  2. ^ Gli inizi dei RS, da una nota biografica sul segretario del partito
  3. ^ “Radici e prospettive per un’alternativa radicale” testo di analisi politica dal sito dei RS, nel quale essi si collocano rispetto a Felice Cavallotti ed alla storia radicale in Italia
  4. ^ Il 1° Congresso dei RS a Correggio (RE) il 25-27.11.05, nel resoconto informale di uno dei partecipanti, dal sito Politikon.it
  5. ^ Europee 2004: i Radicali di sinistra con Monica Frassoni, dalla mailing list del Brescia Social Forum
  6. ^ I Radicali di sinistra alla GAD: no a Pannella, dal sito Politikon.it
  7. ^ La notizia dell’Intesa RS-Verdi del 2006 da GayNews
  8. ^ Versione nominativa della dichiarazione di Dario Fo, diffusa in campagna elettorale, che menziona i candidati RS
  9. ^ L’appoggio dei RS a Dario Fo dal sito Dario Fo per Milano
  10. ^ notizia del 2° Congresso RS dal sito Bergamoblog, informazione interattiva
  11. ^ Mozione Per l’alternativa radicale adottata a Correggio dal 2° Congresso RS
  12. ^ La pagina del Terzo Congresso RS dal sito del partito

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